giovedì 15 luglio 2010

La Val Rezzalo

In alta Valtellina, poco oltre Sondalo sulla via per Bormio, una strada sale fra i tornanti al paese di Fumero (1464 m slm).
Lasciata l'auto prima del minuscolo borgo (subito dopo una galleria), si può proseguire a piedi per un buon tratto sulla strada asfaltata, per poi imboccare una carrareccia che si inoltra nella Val Rezzalo.

Si tratta di una piccola, splendida valle che si insinua fra abetine, pascoli e zone umide tutt'attorno al torrente Rezzalasco.
Un idillio per i sensi e per la mente, un vero paradiso, un piccolo scrigno di bellezze naturalistiche... e di relax.


Orografia (fonte google maps, modificata)

Dopo l'imbocco della strada sterrata, a Fontanasca, parte un lungo percorso (13 Km) che in 5 ore porta al Rifugio Berni (2591 m slm), oltrepassando il Passo dell'Alpe e giungendo nella Valle del Gavia.
Il sentiero -che in questa occasione non abbiamo percorso interamente per mancanza di tempo- sfrutta una pista tracciata durante la Prima Guerra Mondiale a scopo difensivo.

La nostra passeggiata ha come méta La Baita, rifugio dove abbiamo prenotato dei golosi pizzoccheri e dove troviamo una deliziosa ospitalità.

Lo sguardo vola sul meraviglioso panorama dove i grigi delle rocce fanno da contrappunto al verde dei prati, e dove si alternano i gialli e i viola dei fiori, al bianco candore della neve che lambisce la piana del torrente, fino all'azzurro terso del cielo in cui il sole ruggisce a tutta forza.
L'aria è fresca, data anche la quota (1866 m).

La seicentesca chiesetta di San Bernardo (1851 m slm) occhieggia laggiù in mezzo alla zona umida, dove il nastro argenteo e tumultuoso del torrente Rezzalasco dipinge fresche sinuosità nel verdeggiare della piana.



La giornata è splendida, con un gran sole che ci fa dimenticare in un attimo le settimane ininterrotte di freddo e di pioggia che hanno contrassegnato la primavera (ed è il 24 giugno... sarebbe anche ora!).

La camminata è facile (anche se nella prima parte percorre diversi tornanti piuttosto ripidi), per un buon tratto immersa nel bosco di abeti rossi e quasi sempre con l'allegro scrosciare del torrente che corre vicino e accompagna i nostri passi sassosi.
Gruppi di baite col tetto di scisti punteggiano di scuro qui e là i prati verdissimi. Alcune risalgono all'800.

La durata... beh, più di due ore, ma sono i tempi dilatati dei naturalisti, dei botanici, che si fermano a ogni pie' sospinto per ammirare, scattare foto, fare osservazioni e commentare infarcendo i discorsi di gustosi aneddoti...

A breve disponibili foto sul mio spazio flickr.

Panorama da Fumero


Lingue di ghiaccio si insinuano fino al limitare dell'abetina


La chiesa dedicata a San Bernardo di Chiaravalle,
fondatore dell'Ordine dei Cistercensi



La cartina presente al rifugio La Baita (clicca per ingrandire)


La bellezza del luogo non tragga in inganno...
Questo bel verde è tutta zona umida, dove riuscire a camminare
senza far fare un bagno fuori programma agli scarponi è davvero un'impresa!




Scorci verso nord-est.